Non è una giornata per cui c’è da festeggiare. Le notizie arrivate questa mattina dalla Svizzera sono di quelle che non si vorrebbero mai sentire: Gino Mäder ha perso la vita dopo il terribile incidente di ieri nella discesa dell’Albulapass. Non servirebbe dire nient’altro di fronte alla scomparsa di un ragazzo di 26 anni, forte in bicicletta e, come affermato da tutti coloro che lo hanno conosciuto, altrettanto splendido nella vita di tutti i giorni.

Nel frattempo, però, con cuore pesante e lacrimoni agli occhi, si è corsa la Tappa 6 del Giro Next Gen, con i migliori U23 del mondo che non si sono risparmiati nella Pergine Valsugana-Povegliano. Doveva essere volata a ranghi compatti, ma non è stato così, perché Sergio Meris, Alessandro Romele (Colpack Ballan) e Davide De Pretto (Zalf Euromobil Fior) dopo la discesa del Valico della Fricca hanno preso il largo, spingendo al massimo e non fermandosi fino al traguardo.

Alla fine ha vinto Romele, battendo in volata i compagni d’avventura. Purtroppo per lui, la soddisfazione finora più grande della sua carriera è arrivata in una delle giornate più tristi per il ciclismo. Romele lo sa bene: “Mi hanno detto della scomparsa di Gino mentre stavo festeggiando, una notizia sconvolgente, fa davvero male. La vittoria la dedico a lui, lo ricorderemo per sempre. Molte volte non ci si rende conto che ogni giorno in sella a rischiare la vita ci siamo noi, tra allenamenti, macchina nel posto sbagliato o discese pericolose. È vero, questi pericoli fanno parte del nostro sport, ma bisogna venirsi incontro e cercare di ridurre il più possibile qualsiasi tipo di rischio”.

D’altronde il ciclismo, si sa, è una grande famiglia. Oggi abbiamo perso uno dei nostri. Oggi piangiamo tutti. Riposa in pace Gino.