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Tappa

6

Venerdì 20
Giugno 2025

154 km
Dislivello 900 mt

Tudor Partenza tra

G ::

Ovada -

Acqui Terme

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Ultima occasione per le ruote veloci. Si tratta di una tappa prevalentemente pianeggiante con brevi strappi, tra i quali vanno segnalate le salite di Cassinasco e Sant’Ambrogio. Finale privo di difficoltà fino alla probabile volata di un gruppo selezionato.
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La strada si distende su tratti pianeggianti, vialoni ampi e rettilinei con alcune rotatorie a intervallarli.

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Acqui Terme

Panoramica

Acqui Terme, è un’affascinante località termale già rinomata in epoca romana per le sue acque fumanti, circondata da vigneti e paesaggi riconosciuti nel 2014 Patrimonio Mondiale UNESCO per la loro bellezza mozzafiato. Situata in provincia di Alessandria, una terra di confine tra Piemonte e Liguria nel territorio dell’Alto Monferrato, ricca di suggestioni ambientali, paesaggistiche, artistiche ed eno-gastronomiche, non lontana dalle grandi città di Genova, Milano e Torino. Gli imponenti resti dell’acquedotto romano che si stagliano lungo il corso del fiume Bormida testimoniano come l’acqua sia sempre stato l’elemento vitale di questa città, che offre ai suoi visitatori un’invidiabile combinazione di arte, cultura, storia, eccellenze gastronomiche, charme ed accoglienza Italiana che la rendono una destinazione unica ed accattivante.

Gastronomia

Acqui Terme offre un ‘ottima scelta di locali caratteristici, ristoranti eleganti, trattorie, osterie e agriturismi, che offrono una cucina ricca e genuina.
Una terra da gustare con i suoi tesori enogastronomici capace di far riscoprire sapori e aromi del passato. La gastronomia, seppur caratterizzata dalla semplicità, è molto ricca, composta di piatti a base di ingredienti stagionali locali. Ha origini povere derivati dalle modeste condizioni economiche della zona durante i secoli passati, anche se con lo scorrere del tempo, i piatti si sono arricchiti, mai però, senza perdere l’ingrediente primario: la genuinità.
Tipici della cucina locale sono una ricca scelta di antipasti tra cui il salame “filetto baciato” una bontà assoluta, i cacciatorini, il lardo, i peperoni con la bagna cauda e una varietà di torte salate. Fra i primi piatti spiccano i tajarin ai funghi o sughi di cacciagione, gli agnolotti al plin, la polenta, la cisrò – la farinata, e fra i secondi eccellono le carni locali, il bollito misto, il coniglio, il brasato, la trippa, ma anche lo stoccafisso, la finanziera, il fritto misto alla piemontese e la bagna cauda, piatto conviviale per eccellenza. E non si deve scordare che essendo la zona attraversata in passato dalla via del sale, percorso in particolare dai mercanti, si sono aggiunti acciughe, merluzzi e stoccafissi alla cucina locale. Da qui la nascita di una specialità rinomata quale lo Stoccafisso all’acquese, ricetta iconica tramandata da più generazioni e presente in più menù nei ristoranti acquesi.
Altre specialità locali sono gli amaretti, i baci di dama, i brut e bon, gli Acquesi al Rhum e il premiato torrone di Canelin, riconosciuto insieme al suo gelato artigianale tra i migliori prodotti d’Italia!
Il pregiato Tartufo – uno dei prodotti di eccellenza, nasce e cresce sotto terra in tutto il territorio locale, in simbiosi con la quercia, il salice, il tiglio e il pioppo.
I funghi porcini – deliziosi ovuli e galletti che crescono in abbondanza nelle nostre valli sono molto ricercati dai buongustai, nei mesi autunnali.
Roccaverano DOP – (denominazione origine protetta) – Prodotto simbolo di una pastorizia ardua, di montagna. È un formaggio caprino, sintesi dei profumi, dei fiori e delle erbe della zona, prodotto fresco o stagionato, e appare a tutt’oggi l’unico in grado di equivalere se non di superare i mitici formaggi francesi.
Filetto baciato – rinomato prodotto della gastronomia acquese, il filetto baciato è un prodotto unico del suo genere, inventato dalla famiglia Malò (Ponzone) all’inizio del secolo scorso. È un salume ottenuto insaccando la pasta salame intorno al filetto di maiale.

Vini e Bevande

L’Alto Monferrato e tutto l’acquese sono un meraviglioso territorio circondato da pittoreschi vigneti che rappresentano e producono vini di eccellenza apprezzati in tutto il mondo. Un viaggio nel mondo del vino, un’esperienza unica e indimenticabile dove vi invitiamo a visitare le nostre aziende produttrici e l’Enoteca Regionale dove potrete degustare i migliori vini, visitare le caratteristiche e storiche cantine, scoprire come si produce un vino, conoscere l’abbinamento gastronomico perfetto tra vino e cibo e passeggiare nei vigneti! La vigna caratterizza inconfondibilmente il territorio dell’Acquese. È una presenza che significa paesaggio, storia, costumi, abitudini; è fondamento determinante per l’economia e per la gente di queste valli. Da generazioni la sapiente coltivazione delle uve dà vita a eccellenti vini, fra cui spiccano l’Acqui DOCG, il Brachetto d’Acqui DOCG e il Dolcetto d’Acqui DOC quali vini tipici. Inoltre, vengono prodotti vini dalla coltivazione di pregiate uve come Barbera, Freisa, Dolcetto, Cortese, Chardonnay, oltre appunto alle rinomate essenze aromatiche del Brachetto e del Moscato da gustare nelle versioni dolce, spumante, rosé e passito.

Punti di Interesse

  • Edicola e fonte termale della Bollente

Monumento simbolo della città e tappa d’obbligo per chi arriva in visita. Un dono della natura, quel flusso d’acqua termale definita salso-bromo-iodica-sulfurea che sgorga ad un incredibile portata di 560 litri al minuto ad una temperatura di 74,5 C. L’intervento dell’Amministrazione Comunale guidata da Giuseppe Saracco trasformò radicalmente l’antichissima area sorta intorno alla fonte omonima demolendo anche l’antico Ghetto ebraico (1870-1880). All’ingegnere Giovanni Ceruti si deve l’edicola-tempietto in stile eclettico (1879), che evidenzia l’importanza della sorgente termale.

  • Acquedotto romano

Gli archi dell’acquedotto romano costituiscono uno dei vanti storici di Acqui Terme: si tratta infatti di uno degli impianti meglio conservati dell’intera Italia Settentrionale. La sua costruzione può essere fatta risalire alla prima età imperiale, forse all’epoca augustea (inizi del I secolo d.C.).

  • La Cattedrale S. M. Assunta

Iniziata dal Vescovo Primo (989 – 1018) e consacrata nel 1067 da San Guido, Vescovo e Santo Protettore della città.  Degni di attenzione il portale maggiore, opera di Giovanni Antonio Pilacorte (1481) e all’interno, il pulpito realizzato nella prima metà del XIX secolo riutilizzando lastre marmoree rinascimentali e il Battistero in stile rococò. Nel transetto, a sinistra, il barocco altare di San Guido con la pala del genovese David Corte. Nella sala del Capitolo si conserva il Trittico della Madonna del Montserrat, capolavoro del pittore spagnolo Bartolomeo Bermejo.

  • Castello dei Paleologi, Civico Museo Archeologico e Giardino Botanico “Il Birdgarden”

Il Castello di Acqui Terme detto “dei Paleologi” risale, nel suo impianto originario all’ XI secolo. Fu, dapprima, residenza dei vescovi-conti di Acqui che vi dimorarono fino a quando violenti scontri interni fra le famiglie nobili della città posero fine al loro dominio. Divenne, in seguito, roccaforte del borgo medievale di Acqui e sede dei Governatori della città per passare poi, a partire dal 1260, ai marchesi Paleologi del Monferrato. A partire dal 1708, il complesso passò sotto la diretta amministrazione di casa Savoia che lo privò progressivamente della sua originaria funzione di fortezza destinandolo, dai primi del XIX secolo, a quella funzione di carcere che mantenne fino ad anni recenti. Oggi è sede del Civico Museo Archeologico che ospita interessanti resti dell’età preistorica e protostorica, all’epoca romana e al periodo tardo-antico e medievale. Il Giardino Botanico “Birdgarden” è situato all’interno delle mura del castello e rappresenta un’oasi naturale nel cuore della città.

  • Basilica dell’Addolorata già Monastero di San Pietro

In stile romanico, a tre navate con campanile ottagonale appoggiato sull’abside sud.  Eretta come chiesa abbaziale dello scomparso monastero di San Pietro, fondazione vescovile dell’XI secolo, sull’area di una precedente chiesa cimiteriale paleo- cristiana, fu ridotta in commenda già sul finire del Quattrocento. Nel 1720, dividendo la navata centrale, si eresse la chiesa dedicata alla Vergine Addolorata.

  • Chiesa di San Francesco

Facciata in stile composito (1835-1854) e interno costituito da un’ampia aula centrale con due navatelle.  Al XV secolo risalgono la canna della torre campanaria e l’abside. All’interno l’Immacolata Concezione del Moncalvo, l’Adorazione dei Magi di Raffael A. Soleri ed una Madonna con il Bambino tra San Francesco e Sant’Antonio da Padova di Pietro Beccaria.

  • Fondazione “Jona Ottolenghi”

Ha sede nel cinquecentesco ospedale cittadino di cui resta il triplice ordine dei loggiati. La ristrutturazione del 1934 si deve alla generosità dei conti Arturo ed Herta Ottolenghi che affidarono all’architetto Marcello Piacentini i lavori. Le decorazioni sono opera di artisti come Ferruccio Ferrazzi e Fiore Martelli. Nel giardino il gruppo bronzeo “Il ritorno del figliol prodigo” di Arturo Martini.

  • Piazza Italia

È la piazza centrale della città, attraversata con le scenografiche fontane a gradoni delle “Ninfee” che scendono da corso Viganò verso il centro della piazza.

 

  • Palazzo Lupi – palazzo Comunale

Eretto alla fine del XVII secolo dalla famiglia Lupi di Moirano, passò poi all’israelita Abraam Levi che nel 1910 lo donò alla civica amministrazione auspicando, come poi avvenne, che vi trasferisse la propria sede. Alcuni ambienti hanno mantenuto l’elegante decorazione settecentesca come la sala della Giunta dalle belle sopra porte con vedute romane. La torre e la facciata su Corso Roma sono dell’inizio del XX secolo.

  • Villa Ottolenghi Wedekind

Complesso monumentale iniziato dai coniugi Ottolenghi – Von Wedekind nel primo dopoguerra e terminato nel 1953.  Progettisti Federico D’Amato, Marcello Piacentini, Ernesto Rapisardi; la progettazione del giardino venne affidata a Giuseppe Vaccaio e Piero Porcinai. La decorazione interna è del pittore Ferruccio Ferrazzi che ha realizzato anche i cartoni per i mosaici del mausoleo. Non sono purtroppo più presenti le numerose sculture di Arturo Martini.  Nel 2011 il parco è stato premiato con il prestigioso “European Garden Award”

  • Il tempietto dell’Acqua Marcia

Il Tempietto in stile neo-classico costruito nel 1847, valorizza la fonte di acqua sulfureo-salso-bromo-iodica che sgorga ad una temperatura di 19°C.

  • Piscina romana

Resti facenti parte di un vasto complesso termale risalente all’età imperiale, ritrovati nel 1913. Si tratta di una vasta piscina per acqua calda (calidarium) in origine interamente rivestita di lastre marmoree e affiancata da alcuni ambienti riscaldati attraverso un sistema ad ipocausto. L’acqua per il funzionamento dell’impianto era portata attraverso un canale direttamente dalla sorgente della Bollente.

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