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Giro Next Gen, appuntamento di lusso per i migliori U23 del mondo

08/06/2023

Dal Giro Next Gen può uscire uno di quei talenti che tutto il mondo attende di veder esplodere, oppure un ragazzo che ancora non aveva avuto modo di dimostrare le sue qualità. Anche per questo è una corsa imperdibile, perché quando ragazzi poco più che ventenni si affrontano, molti dei quali ancora non del tutto formati, non sai veramente quello che può succedere.

La Jumbo-Visma Development, per esempio, presenta una squadra il cui valore degli atleti è già assodato: c’è il norvegese Johannes Staune-Mittet, secondo al Tour de l’Avenir lo scorso anno, vincitore del Giro del Belvedere quest’anno e già pluripiazzato tra i professionisti, oppure  il connazionale Per Strand Hagenes, che invece tra i pro ha anche già vinto e va forte su tutti i terreni. Senza dimenticare Tijmen Graat, che si è imposto al GP Palio del Recioto e ha un sicuro avvenire per le corse a tappe.

Poi c’è William Junior Lecerf (Soudal-QuickStep Devo), che l’anno scorso chiuse 4° e in questa stagione ha chiuso 3° il Tour du Rwanda coi professionisti, Hannes Wilksch (Tudor U23), 7° sia al Giro che al Tour de l’Avenir nel 2022, Lukas Nerurkar e Finlay Pickering (Trinity Racing), abili scalatori britannici già più volte in mostra. Capitolo a parte lo merita il portoghese António Morgado (Hagens Berman Axeon), classe 2004, vero e proprio astro nascente del ciclismo mondiale, che l’anno scorso ha fatto la voce grossa tra gli junior e quest’anno pare non aver subito più di tanto il salto di categoria, visto che si è imposto al Tour of Rhodes e ha vinto una tappa alla Coppa delle Nazioni. La squadra americana di Axel Merckx l’anno scorso vinse la generale con Hayter e quest’anno ci riproverà, non solo con Morgado, ma anche con il solido irlandese Darren Rafferty.

Mai come quest’anno, però, la pattuglia italiana pare essere agguerrita: la Green Project-Bardiani CSF-Faizanè schiera una formazione ultra-competitiva, con Alessio Martinelli, Giulio Pellizzari, Alessandro Pinarello e Matteo Scalco, tutti potenzialmente in grado di farsi valere. Chi per le vittorie di tappa, chi per provare a tenere duro in classifica generale, le soluzioni azzurre sono tante; ci sono Francesco Busatto (Circus-ReUz-Technord), vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi U23, Davide De Pretto (Zalf Euromobil Fior), piazzato praticamente ovunque quest’anno, Sergio Meris (Colpack Ballan) e Giacomo Villa (Biesse-Carrera), vincitore al Trofeo Piva.

In ottica classifica generale, e in particolare per l’arrivo sullo Stelvio, grande attesa c’è anche per i colombiani Santiago Umba e Germán Gómez (GW Shimano-Sidermec), mentre andranno tenuti d’occhio Jordan Labrosse (AG2R Citroën U23), Thibaud Gruel (Groupama-FDJ), Ramses Debruyne (Lotto Dstny Development) e Vlad Van Mechelen (Devo Team DSM). Diversi sono anche i cacciatori di tappa, con la talentuosa truppa Lotto Dstny che porta anche Gianluca Pollefliet, Tijl De Decker e Alec Segaert, e poi Alexander Hajek (Tirol KTM), Luke Lamperti (Trinity Racing), Tim Torn Teutenberg (Leopard TOGT), Gil Gelders (Soudal-QuickStep Devo), vincitore di una tappa l’anno passato, Davide Persico (Colpack Ballan), Anders Foldager (Biesse-Carrera), Roel Van Sintmaartensdijk (Circus-ReUz-Technord), Giosuè Epis (Zalf Euromobil Fior), Alberto Bruttomesso (Cycling Team Friuli), prima Maglia Rosa nel 2022, e Davide Dapporto (Team Technipes #inEmiliaRomagna).

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