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Finn il predestinato, è campione del mondo U23!

26/09/2025

Dopo anni di apnea, l’Italia sembra aver trovato un talento in grado di tornare a far sognare i tifosi. Lo sapevamo già, ma oggi, nella prova in linea del Mondiale U23 in Ruanda, Lorenzo Mark Finn ce lo ha confermato a chiare lettere. 12 mesi fa si laureava campione del mondo juniores, ora lo è anche tra gli U23. Prima di lui solo Matej Mohorič era riuscito nell’impresa di vincere i due titoli consecutivamente, nel 2012-2013.

Finn è al primo anno nella categoria U23 – lo abbiamo visto al Giro Next Gen, dove ha chiuso 6° in classifica generale – ma ha corso da veterano, gestendo alla perfezione i vari momenti di gara e dimostrandosi poi nettamente il più forte, attaccando insieme allo svizzero Jan Huber, poi medaglia d’argento, e staccandolo nell’ultimo giro. Acclamato da migliaia di tifosi ruandesi, Finn ha regalato maglia arcobaleno e medaglia d’oro all’Italia, che a livello U23 in realtà non mancava da molto, visto che Filippo Baroncini l’aveva vinta nel 2021 e Samuele Battistella nel 2019.

All’arrivo ha chiamato a gran voce la folla, poi ha mostrato le due dita ad indicare la doppietta e infine ha mimato lo scoccare di una freccia. “È come l’anno scorso, è semplicemente incredibile. Solo il pubblico qui… Negli ultimi 500 metri mi facevano male le orecchie per quanta gente c’era a tifarmi, arrivata da tante nazioni diverse – ha spiegato Finn al settimo cielo -. Le persone qui a Kigali sono fantastiche. È stata una settimana meravigliosa, ovviamente per il risultato, ma soprattutto un’esperienza di vita che ricorderò per sempre. All’inizio volevamo capire cosa avrebbe fatto il Belgio. Hanno tenuto la corsa abbastanza controllata nella prima metà, così abbiamo cercato di risparmiare energie, e poi è scoppiato il caos: attacchi da ogni parte. Per fortuna le gambe c’erano. Pensavo di stare soffrendo, ma ho chiesto ai miei compagni e anche loro erano alla frutta. La seconda parte di gara è stata durissima, con l’altitudine, il caldo… Ma la squadra è stata perfetta, lo staff compreso, ci hanno dato ghiaccio, acqua, e oggi era fondamentale. Sapevo che in caso di arrivo in volata avrei avuto poche chance, quindi dovevo andare via da solo. Lo svizzero è stato davvero forte. L’esultanza è nata lì sul momento. In allenamento, con il mio compagno Alessandro [Borgo], avevamo detto che se uno dei due avesse vinto, avrebbe dovuto farla”.

Salvo cambi di programma, Finn rimarrà con la squadra sviluppo della Red Bull-Bora-hansgrohe anche nel 2026, motivo per cui avrà occasione di mostrare al mondo la sua splendida maglia arcobaleno. Magari anche al Giro Next Gen…

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